venerdì 29 maggio 2015

Pipa e Attacco manubrio

La sua forma ricorda effettivamente una pipa, a questa è attaccato il manubrio.
La Pipa cambia ( in base alla propria inclinazione e lunghezza ) il comfort, la posizione e la guidabilità del mezzo. 


PIPA CLASSICA


La Pipa classica si innesta nella forcella ed il manubrio si infila in un foro stretto da una vite a brugola. Lo svantaggio maggiore di questo tipo di Pipa sta nell' impossibilità di conservare il nastro manubrio in caso di sostituzione del manubrio stesso. Questo succede con curva e bullhorn. Alcune Pipe in commercio sono dotate di un sistema che permette di sganciare il manubrio frontalmente rimuovendo quattro viti a brugola (in alcuni casi solo due).
La Pipa solitamente monta solo sui telai vecchio tipo, i telai pista non la supportano.




PIPA CLASSICA CON APERTURA FRONTALE




Questo sistema è tipico dell' Attacco Manubrio, che svolge lo stesso lavoro della Pipa ma in maniera leggermente differente.
Non si innesta all'interno della forcella, ma si avvita all'esterno della stessa che sbuca a sua volta dal telaio. L' Attacco Manubrio è posizionato all'estremità della forcella e serrato con due viti laterali a brugola. Un'altra vite a brugola si avvita dall' alto all'interno del canotto della forcella. L'Attacco Manubrio non può essere montato sui vecchi telai, in questo caso è necessaria una prolunga da inserire all'interno della forcella.





Tra l'Attacco Manubrio e il telaio si posizionano dei distanziali. Questi permettono di regolare l'attacco manubrio in altezza.Nel caso in cui dovessimo abbassarlo sposteremo i distanziali in cima allo stesso. Questo perchè la forcella esce dalla fabbrica con il canotto molto lungo, in modo che possa essere adattata a tutte le misure di telaio. Nel momento in cui la si monta si dovrà tagliare il canotto a quella che sarà l'altezza massima. A quel punto potrà essere solo abbassata giocando con lo spessore dei 
distanziali.
Il sistema risulta particolarmente utile nel caso in cui si utilizzi la Fixed sia in città che in gita fuori porta, e si vogliano usare due impostazioni differenti di guida. 




ATTACCO REGOLATO AL MASSIMO DELL'ALTEZZA





ATTACCO RIBASSATO DOPO IL TAGLIO






Entrambi possono avere un'inclinazione neutra ( parallela al terreno), positiva (inclinata verso l'alto) o negativa (inclinata verso il basso). L'inclinazione influisce direttamente sulla posizione di guida aumentando o diminuendo il carico sull'avantreno.

In commercio esistono Pipe e Attacchi Manubrio con inclinazione regolabile, ideale se non si è soddisfatti delle inclinazioni standard in commercio.










 Prestate sempre molta attenzione al tipo di manubrio che montate, se è con attacco standard o oversize, può infatti capitare di innamorarsi di una pipa o un Attacco Manubrio di cui non esiste la versione standard o viceversa.

giovedì 28 maggio 2015

Il Manubrio: Riser, Bullhor e Curva

Esistono principalmente 3 tipologie di manubrio.
  • RISER
  • BULLHORN
  • CURVA
Il Riser è il manubrio più urbano dei tre. Le varianti del manubrio prevedono la curvatura delle impugnature più o meno verso il guidatore, la larghezza dello stesso e attacco normale o over-size.
Altra differenza che notiamo tra i vari modelli di Riser è il "drop", in sostanza l'altezza tra l'attacco alla pipa e le manopole, fattore che incide drasticamente sulla guidabilità.
Una volta trovato il drop ideale abbiamo la possibilità (entro il limite) di accorciarne la lunghezza. Lavoro fattibile con una semplice tagliatubi, a patto di prendere le misure con estrema precisione. Un taglio troppo corto potrebbe impedire di montare le manopole.
La maneggevolezza del mezzo è assoluta permettendo cambi di direzione repentini e continui in spazi strettissimi. Dei tre è il meno adatto agli sprint e alle salite in fuori sella. La skiddata è meno controllata. Ottimo per i trick.






Il Bullhorn è il manubrio che riprende forma e funzionalità del cugino da pista e crono. La forma ricorda le corna di toro e permette di guidare con le mani in tre posizioni differenti, Dei tre è il migliore per skiddare sia per l'appoggio che offre che per la posizione che si riesce ad assumere. Utile per spingere a fondo e pedalando fuori sella. I più urbani anno le appendici in linea con l'impugnatura centrale, altre varianti sono dotate di appendici più basse. Varia anche la lunghezza delle stesse.








La Curva è il migliore per spingere, non a caso è il più diffuso nel mondo del ciclismo. Meno agile degli altri offre però una posizione a presa bassa che permette di sfruttare tutta la potenza della pedalata. Buono in skiddata non altrettanto in spazi con raggio d'azione ridotto.
In commercio esistono svariati tipi di manubrio che differiscono per larghezza, forma e "drop" della Curva.




Chiaramente la scelta del manubrio è soggettiva ma anche molto importante, una scelta sbagliata può compromettere il piacere di guida.
Nella scelta dobbiamo anche tenere conto dell'altezza della pipa, la Curva ed il Bullhorn tendono ad abbassare parecchio la linea delle mani con un aumento del carico sulle spalle e l'allungamento della schiena. Al contrario se vi sentite in posizione troppo sdraiata (anche con una pipa positiva) il Riser aiuta parecchio a correggere la postura in sella.
Se dovete imparare a skiddare o migliorare il controllo in skiddata il Bullhorn è una scelta obbligata, provare per credere! 

mercoledì 27 maggio 2015

Comprare una scattofisso

Come scegliere un qualcosa che non conosciamo?
Quando ci si avvicina alla fissa si è soprattutto concentrati sull'estetica piuttosto che sulle performance. Lontani anni luce da termini come “scorrevolezza”, “carbonio”, “leggerezza” e via discorrendo.Vogliamo una Fixed figa e basta! Ovviamente spendendo il meno possibile...
Un aiuto concreto arriva dai Bike Configurator online tra cui "Myownbike", molto valido per farsi un'idea degli accostamenti cromatici che vorremmo sulla futura Scattofisso.

Il mercato odierno offre Fixed base a partire dai 250/280 euro, componentistica di fascia medio bassa e colorazioni standard. Cerchi colorati a profilo medio, copertoncini in tinta con le manopole piuttosto che con la sella. Il peso di queste biciclette si aggira tra i 10kg ed i 13kg.

Alzando il proprio budget abbiamo accesso alla sezione “melafacciocomevoglio”, a questo punto il fissato si addentra in un mondo fatto di combinazioni  infinite. Ma il nuovo entrato è comunque concentrato su colori e grafiche, abbinamenti e tonalità.

Purtroppo non tutti i negozi di biciclette mettono a disposizione il proprio tempo per farvi sguazzare nel mare delle possibilità, tenderanno invece a proporvi ciò che è più comodo da ordinare o reperire.
Non avete idea delle migliaia di componenti presenti sul mercato.

In un modo o nell'altro ti fai la tua Fixed, la vedi la tocchi, la guidi... ma non la senti ancora.
Il nuovo fissato inizia a prendere confidenza con il mezzo, cominciando a sviluppare preferenze esclusive. Il più delle volte il primo componente a subire l'inevitabile sostituzione è il manubrio.
Lui darà uno slancio tangibile verso il controllo, ognuno ha la propria preferenza non esiste una regola, è una sensazione. Con l'aumentare del controllo si comincia a guidare più velocemente, ad osare sugli incroci e tra le macchine, ma nel contempo si provano anche i primi Trick.
Questo segnerà la strada che intraprenderà il nuovo Fissato in ambito rapporto: più pesante o più leggero, in entrambi i casi si è già entrati nel turbinio del miglioramento tecnico.
Lunghezza e inclinazione della pipa, manopole o nastro manubrio, più o meno rigidità, ruote e movimento centrale più scorrevoli, ruote più leggere, guarnitura, telaio in alluminio, ciclistica, posizione della sella... fino ad arrivare alla tua Fixed, su misura come un vestito da matrimonio.
Lunghezza e inclinazione della pipa, manopole o nastro manubrio, più o meno rigidità, ruote e movimento centrale più scorrevoli, ruote più leggere, guarnitura, telaio in alluminio, ciclistica, posizione della sella... fino ad arrivare alla tua Fixed, su misura come un vestito da matrimonio.




Il configuratore di Myownbike
http://www.myownbike.de/singlespeed-und-fixie-konfigurator

Lo Scattofisso, cos'è e come funziona


Scattofisso, Single Speed, Fixed, Fissa e chi più ne ha più ne metta, ma cos'è? Perchè?
Tralasciando tutta la parte noiosa fatta di cenni storici e date, possiamo dire che la ruota libera è decisamente più giovane del Pignone Fisso. Infatti le biciclette una volta erano tutte dotate di una ruota con il pignone direttamente fissato al mozzo: non si smetteva mai di pedalare.
Con l'avvento della ruota libera il Pignone Fisso è passato pian piano ai reparti corse, fino ad essere limitato al solo utilizzo in pista o alle sessioni di preparazione ai campionati di ciclismo. Alcune eccezioni le troviamo anche in ambito circense, con donne e uomini che si destreggiano in funamboliche acrobazie.

Ai giorni nostri il pignone fisso è tornato in voga grazie ai Messenger americani, tanto spericolati e spettacolari da attirare l'attenzione su di se, lame in mezzo al traffico in sella a biciclette senza freni.
Vediamo così nascere il ciclista urbano che corre su biciclette con Pignone Fisso, velocisti, scalatori, freestyler, tutti con in comune la peculiarità di non poter smettere di pedalare.
Il Fenomeno prende piede al punto tale da veder nascere ed evolversi tutta una serie di componentistica per l'utilizzo urbano, ma ciò che ha dato la spinta definitiva al genere è l'estetica.
Iniziano a comparire ruote, guarniture, pedali e copertoncini coloratissimi , profili ruota alti, componentistica in qualunque tinta, insomma cominciano a dare nell'occhio.
Nonostante ciò è ancora grande l'alone di mistero che circonda queste fantomatiche FIXED BIKE.




La FIXED ha un funzionamento semplicissimo: la ruota gira-tu pedali.
Essendo il pignone collegato direttamente al mozzo della ruota e alla guarnitura (tramite la catena),
siamo costretti a seguire il movimento dei pedali finchè la ruota è in movimento, infatti se pedaliamo in avanti la ruota si muoverà in quella direzione, se pedaliamo all'indietro andremo all'indietro.

La prima domanda che viene spontaneo fare è: -come ti fermi?- . Beh, abbiamo due possibilità, cioè bloccare i pedali di colpo o rallentarne il moto.
Nel primo caso eseguiremmo una SKIDDATA, termine tecnico utilizzato per definire quella che in sostanza è una sgommata. Spostando il peso sull'avantreno e bloccando i pedali, blocchiamo la ruota e alleggeriamo il retrotreno per diminuire esponenzialmente l'attrito della ruota posteriore.
Nel secondo caso ci si limita semplicemente a contrastare lo slancio del pedale che torna su durante il suo movimento circolare.
In entrambi i casi non si è comunque in grado di fermarsi come faremmo con una bicicletta normale.
In questo contesto nascono le due principali categorie di Fixed Bike : Brakeless (senza freni) e con freno anteriore. Due correnti di pensiero sostenute entrambe da valide argomentazioni, ma io personalmente credo che il freno anteriore sia essenziale per l'utilizzo in città di una Fixed Bike.




Ho conosciuto svariati appassionati di Fixed, chi ci gioca con rapporti leggerissimi, chi ci gira a cannone infilandosi in qualunque spazio in qualunque condizione, acrobati, skiddatori che passano più tempo a consumare copertoni che a pedalare.

Se ne fermi uno e gli chiedi -perchè in Fixed?- ti risponderà quasi sempre -è una figata!-
Infatti... è una figata!
Fixed significa controllo, essere un tutt'uno con la tua bicicletta, lei si muove tu ti muovi. Le gambe lavorano sinergicamente con la ruota, hai il controllo totale della trazione e l'effetto volano della trasmissione a darti ancora più slancio.
Non a caso molti ciclisti ne utilizzano una per gli allenamenti prima della stagione.
Sarei poco corretto nell'omettere che il senso di esclusività che ti da la fissa ha grande peso. Non è una cosa da tutti, o piace e la si capisce oppure lascia totalmente indifferenti e a volte contrariati.
Fatto sta che una volta dentro difficilmente ne esci fuori.



C'è anche chi fa questo