sabato 6 giugno 2015

Le Ruote

Di Ruote in commercio ce ne sono migliaia, differiscono in peso, altezza del profilo, numero di raggi, tipo di mozzo. Non ci sono vincoli per le ruote ma sicuramente aumentando la qualità del cerchio e del mozzo aumenteremo la scorrevolezza del mezzo e diminuiremo la resistenza durante la rotazione delle ruote.

Il Mozzo è il cuore della ruota, peso e scorrevolezza hanno il 90% della responsabilità dell'efficacia della ruota. Dotato di sfere o cuscinetti, il mozzo viene venduto insieme alla ruota completa.
La Ruota può essere assemblata, così da poter scegliere la componentistica a noi più congeniale, che si tratti di tecnica o semplice estetica. Le combinazioni a nostra disposizione sono pressochè infinite. Possiamo decidere quanti raggi, il loro spessore, piatti, tondi o colorati. 
Esistono i Mozzi "Flip Flop" che presentano una filettatura per lato, una per il Pignone Fisso e una per la ruota libera





Poi abbiamo il Mozzo Pista con filettatura su uno o  su entrambi i lati, per il solo pignone fisso.

Per chi è alle prime armi consiglio il Mozzo Flip Flop. Potrebbe non piacervi Lo Scattofisso e nel frattempo potreste essere già innamorati della sua linea accattivante. In questo caso non vi resta che girare la ruota ed utilizzare la ruota libera.
ATTENZIONE: in questo caso non fate i fighi lasciando solo il freno anteriore ( o peggio nessun freno), rischiate di farvi davvero male. La ruota libera vuole 2 freni!

Chi si avvicina allo Scattofisso solitamente si concentra sui colori e l'altezza del profilo. I Pro storceranno il naso attaccando il pippone riguardante peso e aerodinamica. Hanno in parte ragione e in parte torto. Sicuramente una ruota in carbonio da 500€ è il top, costruita e pensata per dare il massimo della resa in pista, aerodinamiche, sottilissime, leggerissime...ma... un attimo! Ho detto “ costruita e pensata per dare il massimo della resa in pista”? Si, proprio così! Qualcuno di voi gira in pista?
Le piste hanno fondi regolari e lisci, non c'è pavè, non ci sono buche e nemmeno rotaie. In pista non si skidda ne ci sono scalini da cui scendere perchè avete tagliato dal marciapiede (non c'è nemmeno quello in pista).
Con una semplicissima ruota, quando si prende una buca il cerchio preme contro il bordo di questa, in mezzo ci sono camera e copertone, ma con le ruotine che montano le Scattofisso succede che il cerchio arrivi comunque a contatto con la strada. Se guardate le ruote di chi gira in Scattofisso in città, noterete dei segni sul bordo delle ruote, quelli sono i colpi presi.

Una ruota da pista non è pensata per tutto questo, quindi tenete in considerazione la possibilità di non buttarvi su ruote estremamente tecniche, in commercio ci sono ottime ruote a prezzi abbordabili, e spesso pensate per l'utilizzo urbano.




venerdì 5 giugno 2015

Il Telaio

Il Telaio è la bicicletta. Acciaio , alluminio, carbonio in decine di geometrie.

Convertita, è il nome che si da alle Scattofisso ricavate da vecchie biciclette da corsa. Il più delle volte in acciaio, ma si trova qualcosa anche in tubi di alluminio. Scelta obbligata per gli amanti delle vecchie linee e dell'eccellenza della fattura di una volta. La ricchezza dei dettagli di queste biciclette le rende a volte rare e costose. Modelli fuori produzione, arrivati a giorni nostri dopo migliaia di km, in condizioni impeccabili.
Effettivamente non li fanno più i telai come una volta...






La prima cosa da verificare è che i forcellini abbiano almeno 2/3 cm di corsa per il corretto tensionamento della catena. Successivamente si potranno smontare tutti i componenti. Normalmente ,se di proprio gusto, si riesce a mantenere Manubrio, Pipa, Ruota e freno anteriore, tubo Reggisella e Sella.
Guarnitura, Movimento centrale e Ruota posteriore con pignone fisso dovranno essere montati successivamente.
Sicuramente affascinanti e molto stilose, le si trova solitamente in buone condizioni estetiche, più saranno blasonate e particolari più salirà il prezzo...ma saranno comunque pezzi rari, più esclusivo di così...



In commercio troviamo tranquillamente telai in acciaio e alluminio con geometrie uguali a quelle dei vecchi telai da corsa, spesso di fascia medio-bassa e con i forcellini dritti tipo pista. La qualità dei tubi ed il metodo di saldatura non sono al pari dei “nonni”, ma sono sicuramente adatti ad un utilizzo urbano.
Alcune case ciclistiche offrono prodotti di fascia medio-alta, per chi vuole un telaio classico ma con materiali di qualità.






Il telaio tipo Pista ha geometrie decisamente accattivanti. Moderno, teso, incazzato, ciclisticamente più compatto dei telai da corsa. Molto più leggero della Convertita, è caratterizzato da un'impostazione di guida più nervosa.

I più hanno il tubo, che va dalla guarnitura alla forcella, piatto e alto, montano forcelle dritte anch'esse più larghe e piatte. Questi telai hanno riscosso un tale successo che ormai tutte le più grandi case ciclistiche producono almeno un modello destinato allo Scattofisso urbano.








Anche per il Telaio vale il discorso dell'utilizzo per cui è stato concepito. Usare in città un telaio pista in carbonio super leggero, rigido e concepito per fondi lisci, è una scelta molto discutibile vista la natura del fondo urbano. Rigidità, geometrie sollecitazioni sopportabili non sono state tarate per pavè, buche e gradini.










Il peso del Telaio di fascia medio-bassa non è molto allettante, ma offre una resistenza superiore. E' il meno rigido dei tre e solitamente, essendo il più economico, si inizia tutti così. Bisogna prestare molta attenzione alle dimensioni del telaio, più grande o più piccolo rende la pedalata meno efficace oltre costringere ad assumere posizioni innaturali. Le differenze di taglia possono essere corrette spostando avanti/indietro la sella o allungando/accorciando la pipa, ma in questo caso riusciremo a colmare differenze comunque minime.
I telai più corsaioli sono più “sdraiati”, l'asse verticale del mozzo posteriore è più lontano dalla sella , hanno un aspetto più basso e piatto degli altri. I telai compatti hanno il mozzo più vicino e solitamente montano forcelle dritte, appaiono più corti alti e compatti degli altri.

Ci sono differenze sostanziali in termini adattabilità dei telai, non tutti infatti possono essere utilizzati con un pignone fisso.
Sulle Fixed la catena deve rimanere sempre ben in tiro, questo pone un limite ai telai utilizzabili.
Sicuramente i telai da corsa con i forcellini posteriori dritti e verticali non sono adatti, tranne nel caso in cui azzeccassimo il rapporto giusto (numero di denti di pignone e corona). Il rapporto determina la lunghezza della catena. Ci si dovrà limitare ad usare unicamente quel rapporto.




Ci sono poi i telai da corsa (spesso quelli più vecchiotti) con i forcellini curvati con in media 2/3 cm di corsa. Abbastanza da portare in tensione la catena. Questi forcellini permettono il montaggio della ruota dall'interno all'esterno, ma anche qui qualche limite di rapporto lo abbiamo.





Infine il telaio ideale: forcellini dritti, dove la ruota si monta dall'esterno all'interno. Possiamo usare qualunque rapporto portando sempre in perfetta tensione la catena. Su questi telai possiamo montare i tendi catena. Appendici, fissate al perno del mozzo della ruota,che fanno leva sul forcellino, in modo da non perdere tensione sotto sforzo.





giovedì 4 giugno 2015

Guarnitura, Catena e Pignone Fisso



La guarnitura è l'insieme di corona e pedivelle. Determinante in termini di rapporto, solitamente monta una corona da 46 denti. Le dimensioni della corona influiscono direttamente sulla forza da esercitare in partenza, e sulla velocità massima raggiungibile. Aumentando i denti andremo ad aumentare la forza necessaria a ripartire, diminuendo renderemo il mezzo più leggero ma diminuiremo la velocità massima.
A parità di velocità ci ritroveremo a fare più o meno pedalate. Con più denti partiremo con più fatica ma in velocità serviranno meno pedalate. Viceversa con meno denti.
La guarnitura è collegata alla Fixed tramite il movimento centrale, un perno che passa da parte a parte alloggiato in due cuscinetti. Questo permette alle pedivelle di girare sul proprio asse.
Inutile dire che aumentando la qualità del movimento centrale aumenta la resa della pedalata.









La Catena trasmette l'energia della pedalata alla ruota, ma con le Fixed la ritrasmette dalla ruota ai pedali. Si viene a creare così quello che in gergo viene chiamato effetto volano. I benefici di questa peculiarità sono immensi, primo tra tutti il fatto di avere i pedali lanciati in corsa dalla ruota posteriore, quindi più potenza con meno sforzo ad ogni affondo!
Esistono varie catene per singlespeed, differiscono nella forma e nel colore variando, in base al tipo, la scorrevolezza della trasmissione.
Personalmente preferisco le catene più robuste, un' ottima soluzione è la catena a mezza maglia, normalmente usata sulle BMX. Ma anche qui ognuno ha la propria preferenza.








Nel caso abbiate scelto un telaio con i Forcellini dritti, non potete non montare i Tendicatena.
Abbiamo parlato di energia trasmessa dalla catena, ma se la catena non è tesa correttamente si verificherà un ritardo nella trasmissione di questa energia. Inoltre una catena non tesa aumenta il rischio di caduta della stessa dalla corona o dal pignone... siete in fissa... se va bene avete il freno davanti e potete rallentare in qualche modo, ma per chi gira senza freni ( Brakeless)... sono guai!
Il Pignone Fisso esercita una forza enorme sulla ruota, skiddare e accelerare brutalmente porta la ruota ad avvicinarsi ,minimamente, al telaio. Questo movimento seppur minimo provoca l'allentamento della catena.
Qui entra in gioco il Tendicatena.
Un anello con un'appendice filettata, una piastrina sagomata e un dado. L'anello viene infilato nel perno della ruota montata, a seguire si chiude con il normale bullone della ruota. Si infila la piastra sagomata nell'appendice (rivolta verso il retro della bici) appoggiandola al forcellino del telaio. A questo punto si avvita il dado in battuta sulla piastra. Si monta un Tendicatena per lato,e avvitando da un lato e dall'altro si porterà in tensione la catena, a quel punto si serrano i dadi della ruota.
Questo sistema permette di mantenere e regolare finemente la tensione della catena.











Il pignone è il cuore del Fixed. E' una corona dentata, filettata al centro, che si avvita al mozzo della ruota. Avvitato contro il pignone troviamo una ghiera che funziona da controdado, così evita che il pignone si sviti, visto che può lavorare sia in avanti che indietro.
L'operazione di montaggio deve essere eseguita da una persona esperta! Serve un attrezzo apposito, e soprattutto si rischia seriamente di sfilettare il mozzo, sia avvitandolo storto che avvitandolo poco, portando il controdado a svitarsi , schiacciando così la filettatura del mozzo (che a quel punto possiamo buttare via)

Il numero di denti Influisce pesantemente sulla forza da esercitare in partenza e sulla velocità massima raggiungibile. Aumentando i denti andremo a diminuire la forza da esercitare per ripartire, diminuendo renderemo il mezzo più pesante aumentando la velocità massima.
Il rapporto più comune è il 46/18 , dove 46 fa riferimento ai denti della corona e 18 a quelli del pignone.
Vi consiglio caldamente di scalare i denti uno alla volta, dando il tempo alle vostre gambe di abituarsi. Un rapporto più pesante è si più difficile da far partire ma deve essere anche mantenuto durante la marcia, quindi la gamba dovrà abituarsi non solo allo strappo iniziale, ma anche al mantenimento dello sforzo (comunque minore di quello della partenza).