La guarnitura è l'insieme
di corona e pedivelle. Determinante in termini di rapporto,
solitamente monta una corona da 46 denti. Le dimensioni della corona
influiscono direttamente sulla forza da esercitare in partenza, e
sulla velocità massima raggiungibile. Aumentando i denti andremo ad
aumentare la forza necessaria a ripartire, diminuendo renderemo il
mezzo più leggero ma diminuiremo la velocità massima.
A parità di velocità ci
ritroveremo a fare più o meno pedalate. Con più denti partiremo con
più fatica ma in velocità serviranno meno pedalate. Viceversa con
meno denti.
La guarnitura è collegata
alla Fixed tramite il movimento centrale, un perno che passa da parte
a parte alloggiato in due cuscinetti. Questo permette alle pedivelle
di girare sul proprio asse.
Inutile dire che aumentando
la qualità del movimento centrale aumenta la resa della pedalata.
La Catena trasmette
l'energia della pedalata alla ruota, ma con le Fixed la ritrasmette
dalla ruota ai pedali. Si viene a creare così quello che in gergo
viene chiamato effetto volano. I benefici di questa peculiarità sono
immensi, primo tra tutti il fatto di avere i pedali lanciati in corsa
dalla ruota posteriore, quindi più potenza con meno sforzo ad ogni
affondo!
Esistono varie catene per
singlespeed, differiscono nella forma e nel colore variando, in base
al tipo, la scorrevolezza della trasmissione.
Personalmente preferisco le
catene più robuste, un' ottima soluzione è la catena a mezza
maglia, normalmente usata sulle BMX. Ma anche qui ognuno ha la propria
preferenza.
Nel caso abbiate scelto un
telaio con i Forcellini dritti, non potete non montare i Tendicatena.
Abbiamo parlato di energia
trasmessa dalla catena, ma se la catena non è tesa correttamente si
verificherà un ritardo nella trasmissione di questa energia. Inoltre
una catena non tesa aumenta il rischio di caduta della stessa dalla
corona o dal pignone... siete in fissa... se va bene avete il freno
davanti e potete rallentare in qualche modo, ma per chi gira senza
freni ( Brakeless)... sono guai!
Il Pignone Fisso esercita
una forza enorme sulla ruota, skiddare e accelerare brutalmente
porta la ruota ad avvicinarsi ,minimamente, al telaio. Questo
movimento seppur minimo provoca l'allentamento della catena.
Qui entra in gioco il
Tendicatena.
Un anello con un'appendice
filettata, una piastrina sagomata e un dado. L'anello viene infilato
nel perno della ruota montata, a seguire si chiude con il normale
bullone della ruota. Si infila la piastra sagomata nell'appendice
(rivolta verso il retro della bici) appoggiandola al forcellino del
telaio. A questo punto si avvita il dado in battuta sulla piastra. Si
monta un Tendicatena per lato,e avvitando da un lato e dall'altro si
porterà in tensione la catena, a quel punto si serrano i dadi della
ruota.
Questo sistema permette di
mantenere e regolare finemente la tensione della catena.
Il pignone è il cuore del
Fixed. E' una corona dentata, filettata al centro, che si avvita al
mozzo della ruota. Avvitato contro il pignone troviamo una ghiera che
funziona da controdado, così evita che il pignone si sviti, visto
che può lavorare sia in avanti che indietro.
L'operazione di montaggio
deve essere eseguita da una persona esperta! Serve un attrezzo
apposito, e soprattutto si rischia seriamente di sfilettare il mozzo,
sia avvitandolo storto che avvitandolo poco, portando il controdado a
svitarsi , schiacciando così la filettatura del mozzo (che a quel
punto possiamo buttare via)
Il numero di denti Influisce
pesantemente sulla forza da esercitare in partenza e sulla velocità
massima raggiungibile. Aumentando i denti andremo a diminuire la
forza da esercitare per ripartire, diminuendo renderemo il mezzo più
pesante aumentando la velocità massima.
Il rapporto più comune è
il 46/18 , dove 46 fa riferimento ai denti della corona e 18 a quelli
del pignone.
Vi consiglio caldamente di
scalare i denti uno alla volta, dando il tempo alle vostre gambe di
abituarsi. Un rapporto più pesante è si più difficile da far
partire ma deve essere anche mantenuto durante la marcia, quindi la
gamba dovrà abituarsi non solo allo strappo iniziale, ma anche al
mantenimento dello sforzo (comunque minore di quello della partenza).
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